Mara as Muse è una selezione di fotografie in bianconero inedite, di ritratti che Mario Vespasiani (1978) ha scattato nel corso del 2014 a una giovane donna, Mara, con l'intenzione di trasmettere ciò che sovente anticipa il processo creativo, nel quale una ragazza "normale" assume le vesti di Musa per la capacità di ispirare e influenzare la ricerca artistica.
Se negli ultimi anni la figura della Musa sembra essere sparita dalla pratica intuitiva degli artisti, Vespasiani con l'imprevedibilità che gli appartiene, se ne riappropria dando vita al susseguirsi di storie che in ogni scatto si espandono in più direzioni per diventare punti di partenza di altre opere e altri racconti.
Essenziali sono gli sfondi e le dinamiche descritte dai movimenti eppure permane qualcosa di magico e senza tempo e qui, incurante delle suggestioni odierne Vespasiani immortala questo incontro, mostrando una donna che incarna pensieri in libertà, riflessioni eccentriche, spazi selvaggi che diventano parte viva dell'opera. Ogni scatto conduce dunque oltre le rotte battute, per inseguire profumi insoliti ed esperienze possibili solo a chi si concede alla scoperta, tra l'equilibrio della composizione e la raffinatezza del linguaggio.
In questo incedere, la bellezza non si consegna mai alle lusinghe della seduzione e così il corpo si carica di pura femminilità e mai di erotismo; le vesti d'altri tempi e i copricapi inusuali non fanno altro che evidenziare questo fare indipendente, che ha il suo centro nell'istante in cui due sguardi si affrontano, aprendosi al mistero e a tutto quello che poi ne scaturisce. Vespasiani ci consegna una scintilla vitale, propria dell'estro dell'artista e degli occhi di due amanti.
I testi di Lorenzo Canova, Cecilia Casadei, Cesare Catà, Adriana Delfino, Gianluca Marziani, Aldo Premoli, Arturo Stalteri e Mario Vespasiani, riflettono sul rapporto che nel corso della storia le Muse hanno avuto con l'arte, la letteratura, la moda e la musica.
Mario Vespasiani nasce nel 1978 vive e lavora nelle Marche e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti. E' uno dei talenti dell'arte italiana, con una ricerca che si dedica allo studio delle luminosità del colore e ai tempi di apparizione del soggetto nello spazio.
Le sue opere adottano un linguaggio simbolico e la sua pittura parla di un più complesso itinerario dell'anima, incentrandosi sul profondo mistero della creazione e sulla trasmissione del linguaggio dello spirito. Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza la mostra che avvia il progetto denominato "La quarta dimensione" attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca. Il primo avvenne nel 2008 con Mario Schifano, nel 2010, le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di Osvaldo Licini e nel 2012 in tre chiese con i capolavori di Lorenzo Lotto.
Con la mostra Gemine Muse espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma, a 27 anni ha vinto il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia. Dal 1998 sono circa trenta le mostre personali documentate con volumi prodotti in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, studia fotografia con Ferdinando Scianna e cinema con Lech Majewski. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi.
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