Fotografia europea: la storia del muro di Berlino dal 1961 al 2016 in mostra allo studio Giorgia Manzini, venerdì 5 maggio alle 18 la inaugurazione
REGGIO EMILIA, 4 maggio 2017- Da 12 anni Reggio Emilia e la sua romantica Via Roma sono l'epicentro del progetto Fotografia Europea, che a maggio trasforma la città emiliana in un insolito museo itinerante, dove i luoghi di lavoro, gli edifici più importanti, i negozi e gli studi professionali diventano spazi espositivi dedicati alla fotografia.
Tra le mostre più interessanti di questa edizione si segnala "Die Mauer", dedicata alla storia del muro di Berlino. Aderendo alla proposta del curatore Pierluigi Sgarbi, lo studio del Notaio Giorgia Manzini ubicato in Via Roma 8, ospiterà dal 5 maggio fino al 14 maggio il progetto espositivo "Die Mauer" 1961-2016" di Paolo Balboni. L'artista bolognese ha triangolato col suo lavoro cronaca, storia e memoria, racchiudendo nel perimetro di 55 anni, dal 1961, anno nel quale venne eretto il muro di Berlino a oggi, la metamorfosi del muro stesso, da strumento di divisione a supporto creativo di libera espressione.
Paolo Balboni attraverso un lavoro straordinario ha documentato questa lunga e cruciale storia, con un lavoro di archivio che ha riportato alla luce tutti gli articoli che il quotidiano Il Resto del Carlino ha pubblicato negli anni sulla storia del muro.
Articoli messi in relazione con il presente grazie alle fotografie realizzate dall'artista nell'East Side Gallery, la porzione di muro rimasta in piedi, considerata un inno internazionale alle libertà.
La mostra, presentata per la prima volta con successo a gennaio 2017 ad Arte Fiera Bologna, sarà allestita nelle eleganti sale dello studio notarile Giorgia Manzini e conviverà con impiegati e clienti per le due settimane dell'iniziativa, creando emozione e suggestione storica in chi transiterà da quelle stanze.
Venerdì 5 maggio alle 18.00 è prevista l'inaugurazione, alla quale la stampa è invitata.
«Si tratta di una idea straordinaria che mi onora e mi lusinga anche come appassionata d'arte, ha spiegato la dottoressa Giorgia Manzini, il muro di Berlino è stato uno dei peggiori segni del XX secolo, oggi da elemento di frattura è divenuto uno dei simboli identitari dell'Europa, per questo va riscoperto e fatto conoscere ai più giovani.
L'idea di Paolo Balboni di abbinare le fotografie e le opere materiche agli articoli in riproduzione originale de Il Resto del Carlino permetterà a noi tutti di rivivere nei dettagli una storia così importante e ricca di sfumature. Davvero una operazione culturale intrigante e un modo per farci sentire città internazionale».
Die Mauer 1961- 2016 | Paolo Balboni
Fotografia Europea in Via Roma
Studio Notaio Manzini
Via Roma, 8 - Reggio Emilia
Quando un fatto di cronaca diventa Storia lo decide l'essenza stessa dell'avvenimento, il suo peso, il suo lasciare segni indelebili nell'emotività collettiva, il suo palesarsi nelle pieghe del presente cambiandone per sempre l'assetto. Quando un fatto di cronaca diventa Memoria lo decide invece il tempo che non si arrende di fronte all'inarrestabile oblio.
Paolo Balboni con il progetto espositivo Die Mauer 1961 – 2016 triangola "cronaca", "storia" e "memoria" racchiudendo nel perimento di 55 anni, dal 1961 – anno in cui venne eretto il Muro di Berlino – a oggi, la metamorfosi semantica del muro stesso da strumento di divisione a supporto di libera espressione.
L' "è stato", testimoniato dagli articoli tratti dall'archivio de Il resto del Carlino, è messo in relazione con il presente attraverso le fotografie dell'East Side Gallery, la porzione di muro rimasta, considerata un inno internazionale alla libertà con il susseguirsi di graffiti che ne animano l'identità. Paolo Balboni con il suo obiettivo non si limita a prelevare le immagini facendone il ritratto odierno di una cronaca figurativa in evoluzione, ma entra in macro negli spessori del muro cercando le imperfezioni della superficie e le crepe che custodiscono i segreti della storia, enfatizzando la bellezza degli anfratti in cui si deposita il tempo e dando in questo modo un valore incommensurabile al gesto di "scrivere liberamente sul muro".
Le foto, opere astratte - come l'essenza del tempo - e sintesi cronografa di oltre mezzo secolo, con il supplettivo "scopico" elevano il difetto della materia grezza a perfezione nella ricerca di equilibrio formale, così il Muro di Berlino, uno dei peggiori segni del XX secolo, da elemento di frattura diviene non solo voce che unisce migliaia di persone, ma ritrova nella poiesi dell'artista una nuova natura come strumento concettuale di equilibrio.
La Mostra sarà esposta dal 5 Maggio nel prestigioso Studio Notarile Manzini in Via Roma, 8 a Reggio Emilia in occasione di Fotografia Europea.
Paolo Balboni
Tel 3335393540
www.paolobalboni.net
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