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La sua attività di fotografo è orientata allo studio attento dei soggetti da riprendere, alla chiarezza dei linguaggi espressivi , alla rappresentazione dei dettagli selezionati per un'appropriata comunicazione dei contenuti, alle tecniche di ripresa innovative che consentono di osservare da punti di vista inconsueti gli oggetti che abitualmente circondano la nostra quotidianità.
Oltre alla professione sul campo Roberto Rosso insegna fotografia all'Accademia di Belle Arti di Brera, in cui è anche Direttore della Scuola di Nuove Tecnologie per l'Arte.
Uno dei leitmotiv che hanno affiancato la sua ricerca e alimentato la curiosità e la passione, stimolando esperienze
Roberto Rosso medita sul Tempo ed elabora occasioni per dare volto alle speculazioni suggerite dal filosofo e scienziato greco, costruendo alcune apparecchiature particolari per assolvere le necessità di sperimentare le intuizioni nate da questi concetti e fatte proprie. Congegna una piattaforma girevole, dal movimento fluido e variabile, quindi un dorso a scansione e il banco ottico.
Ed ecco realizzato un campo empirico in cui il punto di ripresa, là dove è collocata la macchina fotografica, diventa luogo per dare corpo visivo alle congetture spazio temporali.
Sistemato il pezzo da fotografare, la fotocamera inizia a scansionarlo, seguendo un percorso in parallelo, oppure verticale rispetto all'orizzonte dell'oggetto.
L'inquadratura, a seconda delle esigenze, può assumere diverse angolature, aumentando le possibilità
Scorrevoli e costanti le movenze del sensore e del contenuto seguono le curve, geometricamente perfette, che il processo traccia nel suo percorso.
Il sistema programmato da Roberto Rosso consente l'inversione di marcia, con l'unica condizione di rimanere nel range del tempo di esposizione. Pertanto, ogni possibilità di esplorazione è distinta e organizzata per costruire letture e significati
Le immagini sono in realtà il risultato di una sola fotografia, ottenuta da un determinato elemento in movimento di cui è stato registrato il rapporto spazio-temporale.
Questo è possibile perché coesistono due tempi distinti, di esposizione e scansione, che si annullano tra di loro generando un spostamento del soggetto analogo a quello del sensore. Una soluzione che rielabora in maniera straordinaria la condizione
La formazione culturale, dopo il conseguimento della maturità al Liceo Artistico, prosegue con gli studi di Architettura, realizzati presso il
L'attività di fotografo lo impegna in ambito culturale, in particolare nella riproduzione di Beni Artistici, collaborando con le Soprintendenze, i Restauratori, le Case Editrici, tra le quali l'Istituto Geografico De Agostini, per il quale ha eseguito diversi reportage di Architettura e di Geografia.
Contemporaneamente sviluppa il lavoro nel campo della pubblicità, partecipando a numerose campagne di comunicazione pianificate da diversi gruppi industriali di rilievo internazionale, del settore editoria, moda, design.
Un approfondito studio della scansione digitale e la conoscenza dei programmi di manipolazione delle immagini, gli consentono di operare nel settore del restauro virtuale, ottenendo ampi riconoscimenti e risultati di singolare interesse. Estende la sua ricerca orientandosi verso le tecnologie dell'infrarosso ad alta definizione (IR), condividendo l'esperienza con restauratori di riconosciuta fama nazionale.
Affascinato dalla dinamica del movimento, indaga la relazione spazio-tempo, escogitando meccanismi e tecniche d'innovazione nella formulazione di nuovi contenuti ed estetiche delle forme riprese.
L'interesse per il rapporto tra musica e immagine, lo spinge a estendere le sue ricerche intorno allo spazio tridimensionale, ampliando gli studi sulla scenografia nell'intento di elaborare l'allestimento innovativo di un futuro teatro multimediale. Già docente di fotografia per l'arte all'Accademia ACME di Novara, attualmente è ordinario di fotografia all'Accademia Di Belle Arti di Brera a Milano e Direttore della Scuola di Nuove Tecnologie per l'Arte presso presso l' Accademia di Belle Arti di Brera.
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