Smartphoto: lezioni di fotografia con lo smartphone ai tempi del selfie
Un grande fotografo accetta la sfida:
"le regole della fotografia non cambiano sia che si utilizzi una reflex analogica
o un cellulare".
De Agostini Libri presenta il pratico e divertente manuale per aspiranti fotografi armati di telefonino
Milano, maggio 2014. Capire cos'è un'inquadratura; conoscere le regole della composizione; apprendere nozioni come esposizione e profondità di campo per poter catturare e trasmettere emozioni, proprio come i più grandi fotografi. Imparare, infine, a usare le app di post-produzione, che aiutano a rendere le foto davvero speciali per condividerle sui social network.
Un "piccolo" manuale lancia una grande sfida: si chiama SmartPhoto (De Agostini Libri, € 9,90, pagine 176), l'ha scritto un grande fotografo italiano come Valerio De Berardinis e si prefigge lo scopo di insegnare ai tantissimi aspiranti fotografi armati di smartphone l'ABC della fotografia. Un pratico e divertente volume che svela tecniche, accorgimenti e segreti per evitare gli errori più comuni, migliorare la qualità delle immagini, cercare un approccio originale e creativo.
"La tecniche base della fotografia sono le stesse, scrive nell'introduzione De Berardinis, sia che si utilizzi una macchina fotografica analogica o digitale sia uno smartphone". Dai ritratti alla fotografia panoramica e di paesaggio, dalle foto di soggetti in movimento all'abilità di saper cogliere l'attimo nel momento decisivo, fino alla recente moda dei "selfie", gli autoritratti che imperversano su Instagram e Facebook: ogni genere di fotografia, spiega l'autore, richiede un minimo di impegno e consapevolezza. Lo scopo di SmartPhoto è proprio quello di far capire come uno smartphone può essere uno strumento al servizio della creatività e che non sempre è necessario avere con sé una reflex dotata di obiettivi e attrezzature ultracostose e ingombranti.
"Anche con la fotocamera del cellulare, spiega De Berardinis, la differenza tra un semplice scatto e una buona foto c'é e si vede. Il libro svela tecniche, accorgimenti e segreti per evitare gli errori più comuni, migliorare la qualità delle immagini, cercare un approccio originale e creativo".
Insomma, tirar fuori il Cartier-Bresson o la Diane Arbus che ognuno si porta dentro non è difficile. Il libro, in particolare, è pensato per i più giovani o per coloro che non hanno mai visto una fotocamera analogica o un rullino fotografico, e che hanno iniziato a far foto proprio con un telefonino o uno smartphone. Non è un caso che la smartphotography sia diventata in pochi anni, complice il boom dei social network, probabilmente l'hobby più praticato al mondo, con miliardi di foto che hanno invaso il web e le schede di memoria dei telefonini.
Il libro non trascura i fenomeni Instagram, Facebook e dintorni, fornendo istruzioni per l'uso per diventare, attraverso lo strumento della condivisione, perché no, una piccola celebrity della fotografia anche sul web.
Sceda tecnica:
• Titolo: SMART PHOTO Manuale – Tecniche e segreti
• Autore: Valerio de Berardinis
• Formato: cm 20x15
• Pagine: 176
• Prezzo: € 9,90
• Data uscita: 29 aprile 2014
Note sull'autore
Valerio de Berardinis inizia giovanissimo la sua carriera nel campo della fotografia e nel 1984 fonda a Roma il BOX4, "factory" dedicata alla produzione di foto, film, effetti speciali, musica e fumetti, che diventa un punto di riferimento creativo della città. Collabora quindi con le maggiori agenzie pubblicitarie, realizzando campagne destinate a rimanere nella memoria collettiva; il particolare interesse che dedica alle campagne sociali gli vale numerosi riconoscimenti e i suoi lavori vengono pubblicati e premiati negli "Annual" degli ultimi vent'anni dall'Art Directors Club Italiano. Ritrattista atipico, autocritico, soprattutto ironico e acuto nell'osservare le "camere oscure" delle debolezze umane, decide nel 2008 di descrivere il suo originale percorso nella storia del costume italiano e della comunicazione, pubblicando con Mondadori-Electa Camere Oscure, un grande libro fotografico che raccoglie il meglio della sua produzione e dal quale emerge il suo concetto di fotografia come "spazio fermo nel tempo", battito di ciglia dell'esistenza.
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