CONVERSAZIONE e FILM AL MADRE - NAPOLI
Mimmo Jodice e Dyanna Taylor
commentano le fotografie di Dorothea Lange
GIOVEDÌ 9 GIUGNO 2016, ORE 19
MOSTRA ALLO STUDIO TRISORIO - NAPOLI
fotografie scattate tra il 1930 e il 1940
SABATO 11 GIUGNO 2016, ORE 17.30
MOSTRA A CASTELLO DI POSTIGNANO (PG)
in esposizione 51 fotografie tra le più note
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TRE APPUNTAMENTI DA NON PERDERE DEDICATI AGLI AMANTI DELLA FOTOGRAFIA, A CURA DELLO STUDIO TRISORIO E DI CASTELLO DI POSTIGNANO, IN COLLABORAZIONE CON IL MUSEO MADRE E IL CONSOLATO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA PER IL SUD ITALIA.
CONVERSAZIONE e FILM AL MADRE
Martedì 26 aprile alle ore 18 presso la sala Re_PUBBLICA, al museo MADRE di Napoli si terrà un dialogo a più voci sulla ricerca fotografica di Dorothea Lange. Dyanna Taylor, regista e nipote della fotografa statunitense, commenterà le fotografie insieme a Mimmo Jodice. L'incontro sarà moderato da Andrea Viliani. Saranno proiettati stralci del film Grab a Hunk of Lightning tratto dall'archivio del Festival Artecinema.
MOSTRA ALLO STUDIO TRISORIO DI NAPOLI
Giovedì 9 giugno, alle ore 19, presso lo Studio Trisorio, in via Riviera di Chiaia 215 a Napoli, sarà inaugurata la prima sezione di un'ampia retrospettiva
MOSTRA A CASTELLO DI POSTIGNANO (Sellano, PG)
Una seconda sezione della retrospettiva, a cura di Gennaro Matacena e Matteo Scaramella, verrà presentata sabato 11 giugno a Castello di Postignano (Sellano, PG).
Biografia
Dopo aver frequentato la Columbia University di New York con Clarence H. White, dal 1917 al 1919 Dorothea Lange lavora inizialmente come fotografa freelance a San Francisco. Sconcertata dalle devastazioni e dalla povertà diffuse negli anni della Depressione, decide di ritrarre la miseria umana usando le sue fotografie come strumento di denuncia sociale. Nel 1935 entra al servizio della Farm Security Administration (FSA) e realizza un reportage sulle condizioni di vita nelle zone rurali degli USA. Documenta con crudo realismo la dolorosa povertà degli agricoltori e delle loro famiglie che si spostano di luogo in luogo in cerca di lavoro. Riesce a mettere a fuoco non solo la disperazione e l'avvilimento dei soggetti che ritrae, ma anche l'orgoglio e la dignità con cui queste persone affrontano il proprio destino. Una delle sue fotografie più note dell'intero progetto per la FSA è la Migrant Mother (Madre senza patria), ritratto di una lavoratrice californiana costretta a peregrinare di paese in paese con i suoi tre bambini. Il volto della giovane donna è segnato dalle rughe e il suo sguardo angosciato si perde in lontananza. A destra e a sinistra i suoi due bambini più grandi nascondono timidamente i volti sulle sue spalle, mentre il piccolo nel suo grembo è addormentato. Questa immagine, più che mai attuale, è diventata un'icona della fotografia impegnata e socio-documentaristica del nostro secolo.
Immagine: Dorothea Lange,
Migrant Mother, 1936
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