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martedì 28 marzo 2017

LA MOSTRA FOTOGRAFICA "IGPOTY 10" IMPREZIOSISCE I GIARDINI DI SISSI

La più grande competizione fotografica al mondo, specializzata in giardini, piante e fiori mette in scena l'esposizione outdoor "IGPOTY 10",  che accompagnerà l'apertura dei Giardini di Castel Trauttmansdorff di Merano, fino al 15 novembre.

Quest'anno l'offerta turistica dei Giardini di Sissi verrà arricchita da un'interessante novità. Si tratta della mostra fotografica IGPOTY 10, un'esposizione scaturita dal rinomato concorso "International Garden Photographer of the Year" e inaugurata a Londra nei famosi Kew Gardens, che per la prima volta dedicherà una speciale sezione al parco di Merano, dal nome "The Spirit of Trauttmansdorff".

Dal 1° aprile al 15 novembre 2017, l'anfiteatro sarà infatti palcoscenico dell'esposizione di oltre 50 scatti fotografici che focalizzeranno l'attenzione sui particolari incantevoli di parchi e giardini da tutto il mondo.

Una magnifica occasione per riflettere sull'arte fotografica e sulle immagini di selezionati fotografi professionali e amatoriali, che si sono contraddistinti per un alto livello artistico e qualitativo partecipando al concorso, i cui vincitori sono stati annunciati all'inaugurazione dell'esposizione nei famosi Kew Gardens, a febbraio 2017. 

I Giardini di Castel Trauttmansdorff conferiranno premi speciali ai vincitori classificati al primo, al secondo ed al terzo posto per la categoria The Spirit of Trauttmansdorff. 

L'esposizione IGPOTY 10 apporterà una maggiore rilevanza all'USP (Unique Selling Proposition) dei Giardini di Castel Trauttmansdorff con una soluzione "in house", accrescendo allo stesso tempo la visibilità della mostra fotografica in Italia e nei Paesi limitrofi. 

Esclusa la sezione "The Spirit of Trauttmansdorff", la rassegna itinerante sarà esposta anche in altre rilevanti sedi del mondo, fra cui il Royal Botanic Gardens di Kew, l'Orto Botanico di Amsterdam, il Garden Hyde Hall a Chelmsford, il National Trust Sheringham Park a Wood Farm e il Monserrate Palace Sintra in Portogallo.

Sono tanti gli obiettivi raggiunti in questi 16 anni dai Giardini di Sissi che, con una media di oltre 400.000 visitatori a stagione, rimangono la meta turistica più visitata in Alto Adige. Inseriti nel network d'eccellenza dei Grandi Giardini Italiani, i giardini vantano premi internazionali, come "Parco d'Europa n. 6" nel 2006 e il prestigioso "Giardino Internazionale dell'Anno 2013", conseguito alla Garden Tourism Conference di Toronto (Canada), che attribuiscono il titolo di uno dei 5 giardini premiati a livello mondiale, tra cui unico in Europa.

Tali riconoscimenti hanno fatto conoscere ed apprezzare i Giardini di Sissi in oltre 90 paesi nel mondo, sottolineandone l'originalità risultante da una perfetta fusione tra relax, arte e cultura in un contesto botanico tra i più interessanti e variegati a livello internazionale.



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lunedì 27 marzo 2017

#ItalianHiddenBeauties: la staffetta fotografica di Sony, giunta alla settima tappa, ha già raccolto su Instagram ben oltre 100 immagini


Le spiagge e i paesaggi del Conero, scorci non solo urbani di Milano e Roma, Trieste con i suoi dintorni e l’altopiano del Carso, la Sicilia con la valle dell’Etna innevata, Firenze e i borghi della Toscana, la magia di Venezia… in ogni immagine c’è un angolo nascosto d’Italia. Sono queste le “bellezze” fino a ora immortalate per #ItalianHiddenBeauties, la staffetta fotografica di Sony annunciata lo scorso novembre.

Dalla prima consegna del kit di fotocamere e ottiche al top della gamma di Sony – due ammiraglie della linea Alpha, la α7R II e la α7S II, due ottiche della nuova linea G Master, la SEL2470 f/2.8 e la SEL85 f/1.4, e il SEL50F14 Zeiss –, lo “zaino del perfetto fotografo” ha percorso migliaia di chilometri, passando di mano in mano tra sette fotografi e Instagramer e attraversando le Marche, la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, la Sicilia, il Lazio, la Toscana e il Veneto, da dove sta per ripartire alla volta di Bergamo.

Il risultato è una gallery di oltre 100 immagini davvero uniche, condivise su Instagram con gli hashtag #ItalianHiddenBeauties e #Alphalovers, che riflettono il rapporto personale di ciascun partecipante con il proprio territorio, con luoghi familiari svelati come in un vero e proprio viaggio.

Il valore espressivo del linguaggio fotografico e la forza comunicativa dei social network, insieme, esaltano i segreti dietro a ogni scatto, ma anche tecnica, ispirazione e creatività.

Per alcuni la scoperta è legata anche allo strumento fotografico e alla qualità dell’attrezzatura fornita: “Erano anni che non scattavo con una macchina fotografica degna di questo nome, ma solo con cellulare, al massimo compatte – racconta @quandonehovoglia (Roberta Bertini) scenografa, photoeditor e curatrice di mostre di Roma. E tralasciando la mia scarsa tecnica, mi ha colpito la loro semplicità; intuitive, veloci, maneggevoli e i file che sfornano sono il sogno di chi fa post-produzione. Le lenti sono incredibili, luminose e precise. Anche la messa a fuoco dà molta soddisfazione”.

La natura stessa di Instagram porta a condividere una foto con immediatezza, ma allo stesso tempo anche a curarla in ogni dettaglio perché, come sottolinea @phabriphoto (Fabrice Gallina), fotografo professionista per l’Agenzia del Turismo del Friuli Venezia Giulia, “Instagram è cambiato molto in questi anni e da social dedicato quasi esclusivamente alla fotografia è diventato social di “intrattenimento”, come lo definisco io, ma è indiscutibilmente uno strumento di promozione imprescindibile. Al di là dei numeri e degli aspetti puramente social una cosa è certa: la qualità delle foto fa sempre la differenza ed è un elemento distintivo di qualsiasi profilo. Sto tenendo d’occhio la serie Alpha di Sony da quando è uscita; da fotografo professionista ho ovviamente esigenze qualitative, ma sempre di più sono alla ricerca anche di leggerezza e compattezza e in questo senso ero davvero curioso di testare questi gioielli”.

Della stessa idea @mario_hevo (Mario Milano), siciliano senza nessuna intenzione di trasferirsi altrove: “Tengo sempre conto degli insegnamenti che i grandi maestri ci hanno dato, non per avere una foto "perfetta" ma per avere una buona foto. Seguo e ricerco diverse condizioni: regola dei terzi, linee guida che accompagnano lo sguardo dentro l'immagine, contrasto tra il soggetto e lo sfondo e infine la simmetria, dalla quale l'occhio è molto attratto. Della serie Alpha di Sony ho apprezzato molte cose: la prima è la sua velocità, inoltre la luminosità degli obiettivi ti permette di lavorare in condizioni di bassissima luce. I materiali scelti per il corpo macchina sono all'avanguardia, l'impugnatura è ergonomica e la leggerezza della macchina ti fa sentire sempre pronto a cogliere l’immagine che cerchi”.

Dal cibo ai paesaggi, i contenuti più condivisi su Instagram sono svariati e, in fatto di bellezze d’Italia, non poteva mancare una metropoli come Milano; ma come cambiano l’approccio e lo sguardo ai diversi soggetti? Risponde @alessandro_carpentiero (Alessandro Carpentiero), fotografo milanese specializzato in Viaggi e Architettura, che ha preferito fotografare il capoluogo lombardo fermandosi a osservare la sua città nei momenti di quiete della giornata: “Il mio intento è stato quello di provare a fermarmi dove invece tutti passano, per aprire gli occhi davanti alla bellezza che ci circonda, come Piazza Duomo, ore 06:35 del mattino, -1°C. Per questo scatto ho utilizzato la α7R II con il 24-70 mm f/2.8 GM, ed ho deciso di fotografare una vista della piazza inusuale, quella che normalmente viene dimenticata. La α7R II, che è la macchina più indicata per quello che fotografo normalmente, ha un dettaglio impressionante, nonché una malleabilità dei file da invidia. Come fotografo lavoro molto anche in post-produzione, ed i file della α7R II sono stati davvero fantastici da lavorare”.

Parlando delle macchine, @ilarysgrill (Ilaria Barbotti), una delle fondatrici e attuale Presidente di Instagramers Italia, che ha percorso in lungo e in largo il suo amatissimo Conero, sostiene che “un buono strumento facilita e aiuta molto anche chi non è un fotografo. Sicuramente servono occhio e cuore, la macchina da sola non basta mai. Tra le due camere - da non professionista quale sono e avendole avuto solo per 15 giorni - ho notato che la α7S II si presta meglio per i video girati in 4K, mentre la α7R II scatta e salva gli scatti a una definizione più alta fino a 42MP. Ho potuto apprezzare molto i tre diversi obiettivi e divertirmi con questi usandoli con luci diverse e in location differenti”.

@quietpoem (Matilde Minauro) che, con la sua fotografia quasi eterea, ha rivelato alcuni dei luoghi nascosti di Firenze e della Toscana, è convinta che molti siano i punti di forza della macchine Alpha: “L’EVF (o mirino elettronico) è in grado di restituire perfettamente il risultato finale dello scatto prima ancora di averlo realizzato: ci si può quindi concentrare sulla composizione, sul racconto, sull'anima della fotografia. La semplicità di utilizzo e la libertà di cambiare le impostazioni in modo rapido e intuitivo grazie a tre ghiere di regolazione meravigliose. La qualità dei file che permette un grande margine di lavoro in post-produzione. La compattezza del corpo macchina rispetto ad una DSLR”.

Da ultimo, @neumarc (Marco Gaggio), fotografo professionista nel campo della fotografia di viaggi, architettura e lifestyle, ha raccontato la sua Venezia con foto che rivelano grande poesia e affetto per una delle città più fotografate al mondo: “Essendo il tema #ItalianHiddenBeauties ho voluto mostrare una Venezia classica ma insolita, la Venezia di prima mattina, quando ancora la gente si sta svegliando, o quella della notte, dove sono poche le persone che girano per le calli. Questi i momenti per cogliere attraverso gli scatti l’anima più vera di luoghi così frequentati e conosciuti da tanti, riscoprendoli in immagini silenziose e introspettive. La praticità della Sony α7R II mi ha permesso di lavorare molto velocemente, di giorno senza cavalletto o altro, scattando senza fare rumore (cosa che adoro), di notte con cavalletto, ma tempi di esposizione non troppo lunghi e risultati perfetti. Se si scatta in RAW è meglio, così nella post-produzione si può lavorare molto bene e ottenere dei risultati ancora più interessanti.

Da fotografo in evoluzione e apprendimento, l’obiettivo che più mi ha conquistato per come cattura la luce e la profondità di campo è l’85 mm, una vera è propria goduria per l’occhio nella capacità di dare un tocco di magico ad ogni scatto, grazie a lui anch’io ho capito cos’è il bokeh e ne sono diventato addicted!”.

A cinque mesi dalla partenza della staffetta, mancano ora tre tappe alla conclusione dell’edizione zero di #ItalianHiddenBeauties: Lombardia con @dailybreakfast (Laura La Monaca), Puglia con @marikamarangella (Marika Marangella) e Bergamo con @viaggiatori (Marco Allegri).

Ma il progetto non si ferma qui: molte sono le richieste arrivate per poter partecipare alla staffetta e l’idea è quella di continuare a coinvolgere sempre più #Alphalovers per non arrestare il flusso di immagini, creatività e talento generato fino ad ora.

Per leggere le esperienze dei partecipanti alla staffetta, è possibile trovare le interviste complete all’interno del blog di Sony:

https://community.sony.it/t5/blog-novita-da-sony/bg-p/Blog_IT

OLIVIERO TOSCANI - NEVERENDINGPHOTOMASTERCLASS // VOLTERRA



vento e follia #1

VENTO E FOLLIA è il secondo appuntamento di NEVERENDINGPHOTOMASTERCLASS
un progetto che si sviluppa in luoghi diversi, tutti legati a grandi temi della contemporaneità.

VENTO E FOLLIA indaga, attraverso l'immagine, la profonda relazione tra la psiche umana e le condizioni fisico-ambientali proprie del luogo.

Il Workshop, full immersion di due giorni, è articolato in:
- lectures
- shooting fotografico
- lettura portfolio
- discussione lavori
- dibattito
La fotografia ha un carattere ossessivo, caratteriale, estatico e narcisistico, è un'attività solitaria. L'immagine fotografica è discontinua, puntuale, imprevedibile, irreparabile, come lo stato delle cose a un momento dato.

L'oggetto o il soggetto deve essere fissato, guardato intensamente, e immobilizzato dallo sguardo, non è lui che deve posare, è il fotografo che deve trattenere il suo respiro per fare il vuoto nel tempo e nel corpo.  Oliviero Toscani

 
per tutte le informazioni visita il sito masterclass.toscani.com
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Bocciarelli legge la vita dell'eroe Salvo D'acquisto

Appuntamenti all'insegna della qualità e dello spessore culturale vedranno prossimamente protagonista l'attore Vincenzo Bocciarelli che ormai da qualche anno rivolge sempre più spesso le sue scelte artistiche verso progetti teatrali e cinematografici accuratamente selezionati.
Da qualche giorno e' stata lanciata in rete, la mostra fotografica dedicata al più grande genio del cinema mondiale, un viaggio nel viaggio che arriva a quarant'anni dalla scomparsa di Charlie Chaplin e che vede protagonista l'eclettico e talentuoso Vincenzo Bocciarelli passare da Chaplin a Charlot, immortalato dagli scatti della giovane fotografa Michela Biancini, nel progetto

L'attore, l'uomo, la maschera, ideato e diretto dal regista Pier Paolo Segneri e reso possibile con il sostegno dell' Associazione Culturale Alberto Bragaglia di Domenico Mariani. 

La mostra ruota intorno al concetto di amore in tutte le sue forme e ci aiuta a meglio comprendere il processo di identificazione tra l'attore Charlie Chaplin e il personaggio che lo ha reso celebre: Charlot e così poter comprendere la metamorfosi dell'uomo in attore attraverso la maschera, ruotando gli  scatti intorno a concetti universali come l'eros, la seduzione, la reciprocità, la comprensione, l'ascolto e la Forza.  

In attesa che le opere fotografiche siano svelate al pubblico e alla stampa in occasione di un importante evento nella capitale a fine aprile, il prossimo 27 marzo potremo ascoltare,nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria in via XX settembre 17 a Roma alle 21.00, Bocciarelli che darà voce all'eroica esistenza del giovane carabiniere Salvo D'acquisto, in occasione dei Ritratti di Santi organizzato dal Mec, il primo dei tre appuntamenti sulle meditazioni dei testi di padre Antonio Maria Sicari con Claudia Koll e Giulio Base.

L'11 aprile Vincenzo Bocciarelli rievocherà anche quest'anno, la figura di Gesù accompagnando i disabili del Centro Elaion di Eboli è un gran numero di giovani delle scuole, attraverso gli ultimi e significativi episodi della vita del Salvatore.  

Infine a maggio Bocciarelli sul set di un nuovo e avvincente thriller per il cinema.
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Video: https://youtu.be/n7Y-dUedBdU

martedì 21 marzo 2017

LOVE and VIOLENCE - ​Il corpo della donna nella fotografia femminile - giovedì 23 marzo ore 17.30 Galleria Cavour, Padova


La narrazione del corpo attraverso il corpo: da Diane Arbus e Francesca Woodman a Olga Amendola e Piera de Nicolao. 

A "Love and Violence" focus a cura di Barbara Codogno.


Prosegue il ciclo di incontri e conferenze all'interno del progetto d'arte contemporanea "Love and Violence", organizzato dal Comune di Padova, Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche a cura di Barbara Codogno e Silvia Prelz, mostra che ha già superato i 4.000 visitatori nelle prime quattro settimane di apertura. Giovedì 23 marzo alle ore 17.30 alla Galleria Cavour (piazza Cavour) focus condotto da Barbara Codogno, critica e curatrice d'arte, giornalista, scrittrice e direttore della rivista di antropologia visuale Fieldworks Magazine, che affronterà la fotografia femminile seguendo uno dei cardini della ricerca che porta avanti nella scrittura e nella curatela: la narrazione del corpo attraverso il corpo. Ingresso libero.

Come vedono il corpo della donna le fotografe? 

Tipico della scrittura e della produzione artistica femminile è un contatto intimo, una ricerca a partire da se stesse. 

Lo sguardo rivolto al sé è imprescindibile. Inoltre la forte presenza del proprio corpo, ma anche corpo come dialettica, caratterizzante il processo stesso dell'esperienza e della conoscenza dell'alterità. 

In questo percorso Barbara Codogno affronta la fotografia di due autrici "classiche" e storicizzate, ma anche di due giovani fotografe padovane.

Il corpo sociale – deviato e deviante - di Diane Arbus; la dialettica del corpo oggetto / soggetto di Francesca Woodman fino al corpo del nostro tempo, narrato da due giovani fotografe padovane. 

Olga Amendola ci propone l'esposizione del corpo attraverso il selfie. 

Il suo è un corpo tatuato che racconta quindi l'irruzione dell'artificiale nel naturale. 

E la fotografia di Piera de Nicolao: suo lo scatto scelto come icona di "Love and Violence", dove il corpo torna ad essere soggetto che si sottrae allo sguardo pubblico per rivendicare la propria autonomia e dignità.

Le curatrici della mostra sono a disposizione di associazioni, centro aiuto donna, e di tutti quei gruppi coinvolti attivamente nel sociale, interessati ad approfondire le tematiche della mostra, per una visita guidata. 

Informazioni: 347-6936594 oppure info.loveandviolence@gmail.com.

La mostra "Love and Violence", a cura di Barbara Codogno e Silvia Prelz, è organizzata dal Comune di Padova, Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche e patrocinata da la Nuova Provincia di Padova, con il sostegno di Confartigianato Imprese Veneto e Assosomm – Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro

"Love and Violence" rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 2 aprile ad ingresso libero, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
  

Contatti
www.facebook.com/loveandviolence.artfair | info.loveandviolence@gmail.com



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venerdì 17 marzo 2017

Gli stili fotografici per il matrimonio: importanti e vari

Andrea Lisi Fotografo
La prima fotografia di matrimonio si fa risalire al 1840, anno in cui si sposarono i regnanti del Regno Unito Alberto e Vittoria; all’epoca il metodo più moderno, nonchè l’unico, era la dagherrotipia, inventata nel 1838 dal francese Louis-Jacques-Mandé Daguerre. Naturalmente si trattava di foto in bianco e nero sbiadite, non ripetibili e con un tempo di esposizione superiore ai dieci minuti. Dal 1840 lo stato dell’arte della fotografia si è evoluto notevolmente fino ad arrivare alle comode macchine digitali; oltre alla tecnologia si è evoluto anche lo stile con cui si imposta il servizio Wedding Photo.
Di base vi è uno stile che si può chiamare tranquillamente “classico, o ritrattistico”: esso prevede che gli sposi guardino verso l’obiettivo, che sorridano o comunque assumano posture ed espressioni indotte, a comando, e quindi non sempre naturali, ma artificiose, costruite. Tecnica questa, che per la sua riuscita consta di due importantissimi fattori: la location e il fotografo, che sono a pari merito determinanti per la buona riuscita del servizio fotografico.
Lo stile “fotogiornalistico”, detto “reportage”, racchiude invece tecniche di ripresa diverse che permettono di immortalare il matrimonio in tutte le sue varie ed eterogenee sfaccettature, passando attraverso la fantasia e l’estro del fotografo che ne accentua alcuni tratti. Le foto sono realizzate in divenire, si parte dal trucco della sposa per finire alla cerimonia, al rinfresco fino alla sera. Gli sposi, insieme o da soli, oltre che con gli invitati  sono ripresi in gruppo o individualmente, ma sempre nel contesto dello svolgimento dell’evento.
La scelta del servizio fotografico per l’album di nozze deve dipendere principalmente dal carattere degli sposi. Ad esempio il reportage di nozze, con foto naturali e spontanee, è quello che negli ultimi anni è stato prediletto da molte coppie di sposi, allo stesso tempo ci sono molte altre coppie che non hanno invece saputo rinunciare al fascino delle foto classiche in posa. 
Ogni fotografo professionista ha i propri trucchi ed il proprio stile: lasciatevi guidare dai suoi consigli per immortalare uno dei momenti più importanti della vostra vita.
Andrea Lisi Fotografo Via Montegrappa 15
53036 Poggibonsi (Siena)
Tel:+39 338 5032999
Mail: info@andrealisi.it
www.andrealisi.it

mercoledì 15 marzo 2017

Nikon Coolpix A10: la compatta easy to use per tutte le tasche

La Nikon Coolpix A10, semplice ed intuitiva, è perfetta per un uso quotidiano e garantisce foto sempre nitide. 

Grazie allo zoom ottico NIKKOR 5x, consente di catturare bellissime espressioni del viso e straordinari scatti di gruppo. 

Il monitor LCD da 6,7 cm semplifica notevolmente l'inquadratura, mentre Selezione scene auto sceglie automaticamente il miglior modo scena in base alle condizioni di ripresa.


Caratteristiche principali:

- Semplicità di utilizzo, impugnatura comoda e chiara disposizione dei pulsanti
- Sensore di immagine CCD da 16,1 MP
- Obiettivo zoom ottico NIKKOR 5x
- Monitor LCD da 6,7 cm
- Registrazione di filmati HD
- Funzioni Selezione scene auto, Effetti speciali, Selezione rapida effetti, Timer sorriso, Verifica occhi aperti, Effetto pelle soft
- Batterie AA
- Dimensioni: circa 96,4 x 59,4 x 28,9 mm (sporgenze escluse)


Disponibile nei colori Silver, Black e Red.

Prezzo suggerito al pubblico: 89,00 Euro


Marzo 2017

lunedì 13 marzo 2017

Nikon KeyMission 360: al centro di una Mini avventura!

La Nikon KeyMission 360 è la camera indossabile che consente di catturare a 360 gradi ciò che accade intorno a voi e ai vostri amici in 4K UHD dinamico

Impermeabileresistente agli urtial gelo e alla polvere, è una compagna di avventura robusta e affidabile.

KeyMission 360 supporta l'app SnapBridge 360/170, che permette di utilizzare le funzioni di modifica dei filmati e di ripresa a distanza. 

Grazie alla connettività SnapBridge è inoltre possibile trasferire e condividere le proprie avventure in maniera veloce e divertente anche sul proprio smartphone e sugli smart device connessi.

Caratteristiche principali:

Registrazione di filmati 4K UHD/24p a 360°

Due obiettivi ultragrandangolari NIKKOR su ciascun lato della camera

Adatta alle condizioni più estreme: impermeabile fino a 30 m senza custodia, resistente agli urti da un'altezza massima di 2 m, resistente alle basse temperature fino a −10 °C e antipolvere

Compatibile con l'app SnapBridge 360/170 (per smartphone e tablet) e la KeyMission 360/170 Utility (per computer)

- Compatta e potente: pesa soli 198 g (batteria e card di memoria incluse) e misura 6,6 cm di larghezza per 6,1 cm di altezza

Vasta gamma di supporti e accessori opzionali

Prezzo suggerito al pubblico499,00 Euro 


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venerdì 10 marzo 2017

Syngenta: ANNUNCIATI I VINCITORI DEL SYNGENTA PHOTOGRAPHY AWARD 2017

La mostra verrà ospitata per la prima volta in Italia a Bologna nella sede dei lavori del prossimo G7 AMBIENTE (11 – 12 giugno)

Sono stati annunciati ieri presso la Somerset House di Londra i vincitori della terza edizione del Syngenta Photography Award 2017, il concorso fotografico promosso da Syngenta - azienda leader dell'agroalimentare mondiale - per sensibilizzare l'opinione pubblica e stimolare la discussione sulle più importanti sfide globali. Il tema, che ha ispirato il lavoro dei vincitori e di centinaia di fotografi professionisti e amatoriali che hanno partecipato all'edizione di questo anno, è stata la contrapposizione "Grow-Conserve" fra crescita e conservazione delle risorse, esplorato in modo unico e personale attraverso gli scatti dei partecipanti.

Una giuria internazionale di esperti ha selezionato 92 fotografie scattate da 43 fotografi in rappresentanza di 22 nazioni che hanno declinato il tema di questa edizione da svariati punti di vista: vivibilità delle città, salute e benessere, sviluppo sostenibile, conflitti e cambiamenti climatici, sicurezza alimentare, cultura e comunità, ripensamento dell'uso delle risorse.

La mostra "Grow-Conserve" sarà protagonista del G7 Ambiente, che si svolgerà a Bologna domenica 11 e lunedì 12 giugno 2017. Negli spazi del Savoia Hotel Regency, a partire dalla sala in cui si terrà la plenaria dei ministri dell'Ambiente delle sette potenze globali, le fotografie vincitrici del Syngenta Photography Award testimonieranno l'impegno e la necessità di una crescita sostenibile del Pianeta.

I VINCITORI

La vincitrice della categoria Professional Commission è l'artista e fotografa sino-britannica Yan Wang Preston. Il vincitore dell'Open Competitition è invece il fotografo irlandese di Dublino Kenneth O'Halloran.

Yan Wang Preston è stata scelta da una giuria internazionale presieduta dallo scrittore e fotografo William A. Ewing. In risposta al tema di quest'anno "Crescere-Conservare", il suo progetto a lungo termine denominato "Forest" approfondisce il rapporto tra urbanizzazione e natura, in particolare in relazione alle foreste urbane della Cina. I conflitti tra la rapida crescita delle nostre città e la protezione degli ecosistemi esistenti è una tematica centrale del progetto. Preston si è aggiudicata un premio in contanti pari a 15.000 dollari e fino a 25.000 dollari per realizzare il proprio progetto. La commissione le permetterà di ampliare e completare il progetto che interessa in particolare le attività silvicole nella Cina continentale.

Il secondo premio da 10.000 dollari è stato assegnato al fotografo di San Francisco Lucas Foglia per  "Frontcountry", un progetto con cui esplora alcune delle aree meno popolate degli Stati Uniti. Il terzo premio, del valore di 5000 dollari, è stato assegnato a Claudia Jaguaribe per "The Library Series", un progetto incentrato sul suo lavoro di fotografa delle foreste pluviali brasiliane.

Il vincitore dell'Open Competition di quest'anno è Kenneth O'Halloran, fotografo di Dublino, che ha ricevuto 5000 dollari. Il tema della fotografia vincitrice è la produzione del riso a Tonte, nel Togo. La sua serie esamina la sfida della sicurezza alimentare globale, sondando il rapporto dell'uomo con la terra in alcuni paesi africani. Al secondo posto si è piazzato Matt Hamon (Montana, USA), che ha ricevuto 3000 dollari per il suo scatto di Epona, una donna che allatta il figlioletto in un angolo di un capanno per la lavorazione della carne nel parco di Yellowstone, nel Montana; al terzo posto si è invece classificato Robin Friend (Regno Unito) che ha ricevuto 2000 dollari per l'immagine di una miniera di ardesia in disuso nel Galles del nord ora usata come discarica per i prodotti un tempo forniti dalla miniera.

Le fotografie vincitrici saranno presentate insieme a una selezione curata di avvincenti immagini tratte dalla competizione prima alla Somerset House (9 – 28 marzo 2017) e successivamente in altre sedi internazionali.

William A. Ewing, presidente del panel giudicante ha così commentato:
"Mi ha impressionato e rincuorato, e insieme a me tutta la giuria, vedere l'incredibile varietà di articolati progetti che sono stati presentati quest'anno, per non parlare dell'elevata qualità della fotografia. Restringere il campo in entrambe le categorie delle competizioni ai progetti migliori non è stata un'impresa da poco. Molte delle proposte hanno dato prova di un'estrema creatività a livello di approccio e la scelta delle immagini presentate è stata altrettanto rigorosa. È stato anche incoraggiante vedere come, nell'insieme, dalle opere emergesse la profonda convinzione del fatto che la fotografia poteva fare la differenza in temi per tutti noi di vitale importanza".

Note per i redattori:

Il Syngenta Photography Award:
Lanciato nel 2012, il Syngenta Photography Award è stato istituito per  promuovere il dialogo sulle grandi sfide globali e per creare un'importante piattaforma con la quale analizzare problematiche di importanza globale attraverso la fotografia.

Per la Professional Commission, i fotografi professionisti erano invitati a presentare una serie di 5-10 avvincenti immagini su un tema, accompagnate da una creativa proposta di progetto di approfondimento (di non oltre 500 parole), per una commissione dell'importo massimo di 25.000 dollari. Nella categoria Professional Commission sono stati assegnati tre premi: primo premio 15.000 dollari e fino a 25.000 dollari per il progetto della commissione; secondo premio: 10.000 dollari; terzo premio: 5000 dollari.

Alla Open Competition potevano partecipare tutti i fotografi che avessero compiuto 18 anni, inclusi amatori, professionisti e studenti. I fotografi erano invitati a presentare 1-3 immagini accattivanti e stimolanti sul tema Crescere-Conservare. I membri della giuria hanno assegnato tre premi nella categoria Open Competition: primo premio: 5000 dollari; secondo premio: 3000 dollari; terzo premio: 2000 dollari.

Membri della giuria:
La giuria della Professional Commission era presieduta da William E. Ewing (Canada) e comprendeva Touria El Glaoui (Marocco), curatrice e fondatrice di 1:54 Contemporary African Art Fair; Ekaterina Inozemtseva (Russia), curatrice capo del Multimedia Art Museum di Mosca; Karen Irvine (USA), curatrice e direttrice associata del Museum of Contemporary Photography, Columbia College Chicago; Marcus Lyon (Regno Unito), fotografo; Weiwei Wang (Cina), Curatrice del Museum of Contemporary Art di Shanghai; Maria Wills Londoño (Colombia), ricercatrice, curatrice e specialista di arte contemporanea.

La giuria della Open Competition includeva i fotografi Emily Graham (Regno Unito), Marcus Lyon (Regno Unito) e Mimi Mollica (Italia) ed era presieduta da William E. Ewing (Canada).

Artisti vincitori 2017
Yan Wang Preston è una fotografa sino-britannica. Il suo lavoro si è aggiudicato premi internazionali ed è stato presentato in prestigiose sedi in tutto il mondo. La sua serie "Mother River" si è aggiudicata lo Shiseido Photographer Prize al Three Shadows Photography Annual Award di Beijing, in Cina (2016), è stata nominata per il Prix Pictet Award (2015 e 2016) e ha vinto il Reviewers Choice Award al FORMAT Portfolio Review di Derby, in Inghilterra (2014). È stata inoltre presentata nell'ambito della Dubai Photo Exhibition (2016), alla 56esima Biennale di Venezia (2015) e in tre mostre monografiche di ampia portata al Chongqing China Three Gorges Museum, al Wuhan Art Museum e allo Swatch Art Peace Hotel di Shanghai. La sua serie "Forest" si è aggiudicata il terzo premio del Curator's Choice Award al CENTER di Santa Fe (Stati Uniti) nel 2012 ed era in lizza per il Renaissance Photography Prize nel 2013. Le sue opere fanno parte della collezione del Wuhan Art Museum (Cina) e di alcune collezioni private.

Kenneth O'Halloran è nato nell'Irlanda occidentale e si è laureato presso l'Institute of Art, Design and Technology di Dún Laoghaire, Dublino. Ha conseguito un master in Arte Fotografica presso la University of Ulster di Belfast. Le sue opere sono state pubblicate in riviste come il New York Times Magazine, il Sunday Times Magazine, Le Monde, TIME e FT Weekend Magazine e hanno ottenuto riconoscimenti da World Press, American Photography, Alliance Francaise e Taylor Wessing Portrait Prize. Si è anche aggiudicato il Terry O'Neill Photography Award. O'Halloran vive e lavora a Dublino.


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