Cosa vuol dire resistere ai tempi del terremoto in centro Italia?
A testimoniare i primi 20 mesi successivi al sisma che il 24 agosto 2016 ha sconvolto le popolazioni dell'Appennino è Genziana Project, il progetto fotogiornalistico di Alessio Pagani e Francesco Fiorello, fotografi professionisti che, catapultati sui luoghi dell'emergenza, hanno scelto di raccontarne le storie, attraverso i loro scatti in bianco e nero. Un racconto che ha preso forma nel libro fotografico "Resistere. Nel cuore terremotato del Centro Italia": edito dalla casa editrice di libri fotografici indipendenti Seipersei di Stefano Vigni, il volume ripercorre, attraverso parole e immagini, quello che è successo all'indomani del terremoto tra Amatrice e Accumoli, passando per Arquata del Tronto, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Pescara del Tronto, Camerino, Norcia, Castelluccio e tanti altri paesi.
Per diventare realtà, "Resistere" è sbarcato su Ulule, la principale piattaforma di reward-based crowdfunding d'Europa: chiunque potrà sostenere il progetto, per ricevere e sfogliare il libro fotografico e conoscere più da vicino la quotidianità delle zone terremotate sin dai primissimi momenti, la sua evoluzione e le situazioni di difficoltà in cui le persone sono costrette a vivere tutt'oggi. Un importante racconto che ha un solo obiettivo: portare in tutta Italia le immagini e le storie di chi, nonostante tutto, ha scelto di resistere e restare in piedi.
«Ho un'immagine impressa del 24 agosto 2016. A Pescara del Tronto c'è distruzione totale, ma una porta è lì ferma che rimane in piedi. In quel momento ho pensato che non tutto fosse perduto, né per le persone né per noi fotografi: potevamo raccontare non soltanto il dramma, ma anche la grande voglia di riscatto», spiega Alessio Pagani.
«Il cuore del libro fotografico 'Resistere' è la gente dell'Appennino ferito: per questo con il nostro lavoro abbiamo cercato di essere più obiettivi possibile senza però dimenticare mai di stare dalla parte delle popolazione e della loro resistenza", aggiunge Francesco Fiorello.
«Nelle nostre foto ci sono le macerie ancora per le strade, la non ricostruzione, le difficoltà. Ma ci sono anche la forza di volontà delle persone che abbiamo conosciuto e fotografato, la loro voglia di restare o ritornare appena possibile, i loro sforzi per andare avanti nonostante tutto, le loro proteste, manifestazioni e marce sempre troppo poco prese sul serio».
Dall'attesa per le soluzioni abitative d'emergenza alla riapertura di una strada, passando per le piccole meraviglie quotidiane come la semina a Castelluccio e ogni tentativo di rinascita che, nonostante tutto, si prova a mettere in campo nei luoghi del terremoto: "Resistere" è la realtà del Centro Italia, «è la fotografia di un popolo indomito che nonostante tutto continua a camminare a testa alta. Chinandosi solo 'per cogliere la genziana', come ci hanno insegnato».
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